Oggi la televisione svedese ha trasmesso una delle puntate di una serie dedicata alla mafia.
Ilda Boccassini considerata uno dei più talentuosi procuratori al mondo viene intervistata.
Racconta il suo impegno dopo l'omicidio di Giovanni Falcone per scoprire i nomi degli esecutori e dei mandanti. Racconta i rischi, le rinunce e le difficoltà attraversate. La vita sotto scorta. E la soddisfazione di essere riuscita insieme alla sua equipe di assicurare alla giustizia i colpevoli ora condannati in modo definitivo.
L'intervistatrice gli chiede quali motivazioni l'anno aiutata a superare la pressione, il rischio, la solitudine. Ilda Boccassini risponde indicando le immagini di Giovanni, di sua moglie e dei corpi degli uomini della scorta. Senza nascondere le lacrime e anche i momenti di sconforto.
Verso la fine della intervista l'intervistatrice chiede anche del processo a Silvio Berlusconi, alle accuse che le vennero fatte di essere un magistrato politicizzato.
Ilda Boccassini racconta l'isolamento istituzionale, gli insulti mediatici ricevuti e di riflesso gli insulti ricevuti dalla gente comune per strada. Spiega che per la responsabilità dei processi in corso ha deciso di non esternare e di tenere per se i disagi, la solitudine e la sofferenza che questo ha comportato.
Orgogliosa racconta come ora che si occupa di terrorismo rosso è da sinistra che gli vengono mosse accusae di essere "fascista" e questa è la prova della sua costante tensione nel inseguire la giustizia senza preferenze e condizionamenti di colore politico.
Tutto molto difficile, avrebbe potuto andare altrove, risunciare, cedere e concedere le attenuanti generiche. Ma poi dice, come avrei potuto guardarmi allo specchio?
Ilda Boccassini combatte la mafia con tutte le sue forze a sue spese e vantaggio dell'Italia e degli italiani onesti e Silvio Berlusconi per cavarsela senza conseguenze dai pasticci che ha combinato con le sue mani non ha avuto un momento di dubbio nel provare ad attaccare e affondare un eroina moderna pur di ottenere un piccolo tornaconto personale.
Quando il tempo passa e l'attualità diventa cosa lontana, niente oppure righe in un libro di storia, e i nonni raccontano ai piccoli la vita, ci sono personaggi eroici come Ilda Boccassinile il cui coraggio le cui opere e la cui schiena dritta trasmetto un senso di giustizia, di speranza, di fiducia, di tranquillità che qualsiasi cosa brutta possa succedere c'è qualcuno che se ne occupa e noi possiamo stare tranquilli che alla fine andrà tutto bene.
E poi ci sono i cattivi uomini piccoli, nani, mossi da piccoli interessi personali, abili nel far leva sulle debolezze e le miserie dei loro simili, indifferenti alle sofferenze alle privazioni e alle ingiustizie che causano, attenti solo al proprio immediato tornaconto e a soddisfare la loro vanità e desiderio di potere, guidati e schiavi del proprio egocentrismo, pronti a danzare davanti alle telecamere e a pronunciare parole che non sopravviveranno il passare della sera, figuriamoci il giudizio della storia.
Uomini piccoli come Silvio Berlusconi, le cui azioni nel presente provocano solo disgusto, ma nella storia non lasceranno traccia, solo un nome qualunque da usare in una favola quando serve inventare il nome del personagggio cattivo, sapendo comunque cosi di non fare un torto a nessuno che non se lo merita.